venerdì 1 marzo 2019

Trovare le parole. (Ovvero il perchè di questo premio letterario)

Fervono i preparativi a Borgo Val di Taro per l'imminente presentazione della sesta edizione del Premio La Quara, concorso letterario per short stories.

Il Presidente di giuria, l'editorialista del Corriere della Sera Antonio Ferrari, ha in serbo per voi un tema che potrà cogliervi alla sprovvista, all'inizio, ma siamo certi vi conquisterà...

Guardandosi indietro vediamo sei anni intensi, pieni di emozioni, una scommessa vinta sin dal primo giorno, quasi inspiegabilmente.
Eh sì, perchè in Italia i concorsi letterari sono mille milioni (forse è vero che ci sono più scrittori che lettori...) , e uno in più potrebbe non influire minimamente sul totale, o forse no.

Forse, diciamo forse, tutto il valore che serve trovare è quello di una rete di persone, lettori, scrittori, giornalisti, professori, che si costruisce su una base di resistenza culturale, perchè no, non ci crediamo che tutto deve essere urlato, imposto, preconfezionato ad hoc per chissà quale fine.

Questo evento è diventato un momento di incontro, profondo, in cui persone mai viste prima e che forse mai si rivedranno si trovano, si ritrovano, arricchendosi a vicenda.

Infermieri, meccanici, operai, letterati, giornalisti famosi o scrittori famosissimi, poco importa: siamo tutti lì, uniti nell'amore per i libri, la scrittura, la lettura. Che poi significa saper emozionare ed emozionarsi, significa sognare, conoscere, cercare, vedere. Significa tutto.

E saremo lì anche il 24 agosto 2019, nella piazza che ha dato il nome al Premio, per incrociare le nostre vite e le nostre storie, quelle vere e quelle vive solo fra le pagine.




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