Oggi conosciamo una nuova finalista del Premio La Quara, direttamente da Comacchio, Vittoria Tomasi.
Nata a Codigoro nel 1990, vive a
Comacchio (FE). Giornalista pubblicista, laureata in Comunicazione
pubblica (2012) e Marketing e Comunicazione aziendale (2016), è
corrispondente da diversi anni per la testata Il Resto del Carlino di
Ferrara e collabora con l’emittente televisiva Telestense-Telesanterno,
dove conduce il programma “Cantieri per il futuro – storie ferraresi”. Nel 2014 ha esordito con il romanzo fantasy-storico Anita e la Setta dei Padroni del Tempo (Mannarino Editore) e diversi racconti pubblicati in varie antologie, mentre l’anno successivo esce il suo romanzo Welcome to Chrissi Island (Lettere Animate) e lo spin off Metà cuore a Chrissi Island (Lettere Animate). Nel 2016 esce il suo terzo romanzo Anita e il segreto di Venezia.
L'intervista a Vittoria:
1-
Cosa significa per te scrivere?
Scrivere per me è come respirare. Non credo che potrei vivere senza
farlo.
La scrittura mi permette di rendere reale ciò che poco prima era
solo nella mia testa. Amo dare vita a nuovi personaggi, costruendo i loro
pensieri, le loro parole e le loro storie. E’ quello che faccio da quando sono
piccola ed è quello che ho intenzione di continuare a fare per tutta la vita.
2-
In che modo hai affrontato nel racconto il tema dell'indifferenza?
Credo
che l’indifferenza sia il male della nostra società e appena ho letto il tema
del concorso non ho potuto fare a meno di raccontare una storia attuale, con
l’intenzione di far riflettere il lettore. E’ difficile sintetizzare il
percorso che mi ha portato a realizzare quel testo, perché parte da esperienze
personali e riflessioni sulla cronaca dei giorni nostri.
L’indifferenza
oggi è talmente radicata nella nostra società che spesso rischiamo di
scambiarla per qualcos’altro: forza, coraggio o amore per se stessi. La paura a
guardare al di là della nostra staccionata ci spinge a fare cose stupide o
addirittura a non fare nulla. Non abbiamo più la forza di combattere le nostre
battaglie, se non nascondendoci dietro a una tastiera. E sempre più spesso si
tratta di propaganda finta, buonismo commerciale, materia di scambio per un
paio di like. Vorrei che i giovani di oggi ricominciassero a vivere, a prendere
posizione su ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Ho parlato del tema
dell’indifferenza per spingere il mondo ad abbandonarla.
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