
L'Arandora Star era una bellissima nave da crociera, che diventò simbolo di morte e disperazione.
Requisita per esigenze belliche, fu caricata di internati civili italiani e tedeschi e diretta in Canada, e affondata dallo U-Boot tedesco U-47 il 2 luglio 1940 nelle acque dell'Atlantico Settentrionale.
Nella tragedia del 2 luglio 1940 annegarono circa 800 persone, di cui 446 civili italiani, deportati dopo la dichiarazione di guerra di Mussolini all'Inghilterra, vittime innocenti del sospetto e della xenofobia.
Molte delle vite perse in quel mare erano originarie del nostro Appennino, gente emigrata a Londra per cercare lavoro, per farsi una vita, lasciando la propria famiglia e casa natale, da Bardi, Borgo Val di Taro, Bedonia.
Caterina Soffici, giornalista e scrittrice, ha pubblicato per Feltrinelli Editore il romanzo "Nessuno può fermarmi", che racconta una storia popolare legata alla vita degli italiani e dei valtaresi emigrati a Londra, e della loro tragica fine sull'Arandora.
Invitata a far parte della giuria del Premio La Quara, presenterà il suo libro, intervistata dal giornalista del Corriere della Sera Antonio Ferrari, venerdì 25 agosto alle 18 sotto i portici di Palazzo Manara, con le letture dell'attrice Simona Caucia Gaslini.
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